Solo 5 minuti al giorno: come le flessioni stanno trasformando il mio corpo (e la mia postura)

Luca Antonelli

Novembre 16, 2025

Una scena che si vede nelle palestre all’aperto e nei parchetti di città: un gruppo che mangia panini con lo sguardo distratto e un altro che si alterna tra serie di piegamenti, la fronte lucida di sudore ma con atteggiamento concentrato. Non è retorica: il piegamento sulle braccia resta l’esercizio più accessibile per chi vuole muovere forza e postura senza attrezzi. Chi vive nelle grandi città italiane lo nota facilmente: bastano pochi metri quadrati per trasformare lo spazio in una zona di lavoro fisico.

Un dettaglio che molti sottovalutano è che non si tratta solo di petto e tricipiti: i piegamenti coinvolgono catene muscolari e controllo articolare che influiscono sulla quotidianità. Per questo, anche se non sono l’esercizio sportivo più sofisticato, possono avere un ruolo pratico nel migliorare la funzionalità del corpo. Chiunque, a partire dagli 8-12 anni, ha provato almeno una volta a fare una gara di piegamenti; eppure la tecnica rimane spesso trascurata.

Perché le flessioni rimettono in gioco la scapola

In ufficio, a tavola, sui mezzi pubblici: gran parte della vita si svolge con il busto proteso in avanti. Questo comportamento posturale porta a una progressiva perdita di controllo del complesso scapolo-omerale, la struttura che tiene insieme spalla e schiena. La scapola ospita numerosi muscoli, e il sistema nervoso centrale coordina agonisti e antagonisti per muovere il braccio in modo efficiente. Quando il tronco resta in posizione anteriorizzata per ore, quell’equilibrio si altera e nascono difficoltà di attivazione muscolare e rischi articolari.

Perchè eseguire i piegamenti sulle braccia? - Project inVictus
Con le ripetizioni aumenta la fatica e molti perdono la tensione del core – acquaesaponec5.it

Ripristinare l’adduzione scapolare è la chiave: nei piegamenti efficaci le scapole non devono scivolare in fuori ma restare addotte mentre si spinge. Si tratta di un gesto tecnico semplice nella descrizione ma impegnativo nella pratica: tirare mentre si spinge obbliga a usare meglio gli adduttori scapolari e a sincronizzarli con il gran pettorale. Il risultato non è solo estetico; tutti i movimenti di spinta — dal sollevamento di una valigia al lavoro con gli attrezzi — ne traggono beneficio.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la riduzione dello spazio sub-acromiale quando la postura è cifotica: questo aumenta la compressione dei tendini della spalla e può portare a dolore. Per questo motivo, l’esercizio, se eseguito con attenzione alla posizione della scapola, diventa uno strumento di riabilitazione e prevenzione pratico e replicabile anche senza palestra.

Il bacino e il filo tra tensione e controllo

Con le ripetizioni aumenta la fatica e molti perdono la tensione del core: il bacino scende, la curva lombare si accentua e l’efficacia dell’esercizio diminuisce. Gli addominali non sono solo una questione estetica; la loro attivazione produce la retroversione del bacino e mantiene le anche allineate alle spalle. In altre parole, il controllo del bacino trasforma il piegamento da gesto isolato a movimento globale del corpo.

Mantenere le anche in linea rende l’esercizio più difficile, ma anche più proficuo sul piano del rinforzo funzionale. Quando il corpo è in asse, la trasmissione di forza tra arti superiori e tronco è efficiente e si riduce il rischio di compensi che caricano la colonna. In molti centri fitness italiani gli istruttori segnalano come questo sia un punto spesso ignorato dai praticanti al di fuori di un seguito tecnico.

Un dettaglio che molti sottovalutano è la qualità del gesto alla fine della discesa: il fermo al petto e la successiva risalita esplosiva sono due elementi che separano il piegamento generico dall’esercizio con effetto di potenziamento. La pausa breve al contatto aiuta il controllo motorio e sviluppa capacità di produzione di forza.

Se eseguiti con cura — scapole addotte, core attivo, fermo al petto e risalita controllata — i piegamenti diventano uno strumento pratico per allenarsi ovunque. Non promettono miracoli isolati, ma offrono un mezzo concreto per migliorare la forza del tronco, la funzione delle spalle e la postura nella vita quotidiana.