Vitamina C e difese contro il raffreddore: cosa dice davvero la scienza su frutta e verdura?

Vitamina C e difese contro il raffreddore: cosa dice davvero la scienza su frutta e verdura?

Vitamina C e difese contro il raffreddore: cosa dice davvero la scienza su frutta e verdura? - acquaesaponec5.it

Luca Antonelli

Novembre 16, 2025

Un modello familiare: spremuta sul tavolo della cucina, borsa da palestra pronta, qualcuno che giura di non essersi mai ammalato da quando prende la dose quotidiana di vitamina C. È una scena che si ripete nella vita quotidiana di molte famiglie e negli spogliatoi sportivi. Ma la domanda rimane: la vitamina C previene davvero il raffreddore nella popolazione comune? Gli studi più solidi mostrano risposte meno semplici delle abitudini popolari.

Cosa dicono gli studi

La letteratura scientifica aggiornata indica che l’assunzione regolare di integratori di vitamina C — tipicamente dosaggi di 1 grammo o più al giorno — non riduce in modo significativo la probabilità di contrarre il raffreddore nella popolazione generale. Lo raccontano diverse revisioni e analisi di studio: la prevenzione non è evidente nelle persone che conducono una vita sedentaria o con stress moderato. Un’eccezione emerge però per chi è sottoposto a sforzi fisici estremi: atleti d’elite o lavoratori esposti a climi molto rigidi mostrano una diminuzione dell’incidenza quando integrano regolarmente.

Vitamina C e difese contro il raffreddore: cosa dice davvero la scienza su frutta e verdura?
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Le meta-analisi più recenti rilevano invece un effetto sulla sintomatologia: la vitamina C pare ridurre la gravità dei sintomi di circa il 15% e accorcia di poco la durata della malattia. Questo beneficio è più marcato nelle fasi acute e nei casi con sintomi più severi, mentre nelle fasi lievi l’impatto è trascurabile. Un dettaglio che molti sottovalutano: questi risultati riguardano soprattutto studi con dosaggi elevati e non si traducono automaticamente nelle abitudini alimentari quotidiane.

Il raffreddore è di origine virale e non si cura con gli antibiotici; per questo motivo l’interesse verso nutrienti che modulano la risposta immunitaria rimane elevato. Al tempo stesso, la ricerca non supporta l’idea di un “rimedio miracoloso” universale: la vitamina C è un aiuto, non una barriera assoluta contro le infezioni respiratorie.

Come assumere vitamina C nella vita quotidiana

Il corpo umano non sintetizza la vitamina C, quindi è necessario assumerla con l’alimentazione. La via più sicura e sostenibile resta il consumo di frutta e verdura fresche: agrumi, kiwi, peperoni e verdure a foglia verde sono fonti ricche e facilmente inseribili nei pasti. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la maggiore attenzione alle spremute, ma spesso non si considera che la lavorazione e il calore possono ridurre il contenuto vitaminico.

La modalità di preparazione conta: la cottura ad alte temperature abbassa rapidamente la vitamina C perché è termolabile, mentre metodi rapidi come il salto in padella o la cottura a vapore preservano meglio il nutriente. Integrare quotidianamente almeno cinque porzioni di frutta e verdura, privilegiando alimenti crudi o poco cotti, aiuta a mantenere livelli adeguati senza ricorrere sistematicamente agli integratori.

Gli integratori possono avere un ruolo specifico: persone con diete povere, chi ha esigenze aumentate o chi pratica attività fisica intensa possono beneficiarne sotto controllo professionale. Allo stesso tempo, curare il sonno e altre abitudini come l’idratazione e l’attività fisica regolare è fondamentale per sostenere il sistema immunitario nella vita di tutti i giorni.

In pratica, mangiare cibi ricchi di vitamina C è importante per la salute generale ma non elimina il rischio di raffreddori. Nei comportamenti quotidiani valgono più spesso le scelte di stile di vita integrate: una dieta varia, sonno adeguato e gestione dello stress riducono le probabilità di ammalarsi e rendono più efficaci i piccoli accorgimenti nutrizionali.