A dicembre 2025 arrivano la quattordicesima posticipata e il bonus da 154,94 euro per oltre 400mila pensionati italiani.
A dicembre 2025, molti pensionati italiani riceveranno una somma aggiuntiva accanto alla tredicesima. Si tratta della quattordicesima mensilità, prevista per chi ha maturato i requisiti dopo luglio, e di un bonus extra di 154,94 euro, destinato a chi rientra in una fascia di reddito molto bassa. Secondo i dati INPS, sono oltre 400.000 le persone interessate a questi accrediti straordinari, previsti in modo automatico per chi è in possesso dei requisiti. Non si tratta di nuove misure, ma dell’applicazione di normative già in vigore, con scadenze diverse a seconda della situazione anagrafica e contributiva dei beneficiari.
Chi riceverà la quattordicesima a dicembre e perché non arriva a tutti a luglio
La quattordicesima mensilità è stata introdotta dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, poi ampliata nel 2016. Non tutti i pensionati la ricevono a luglio. L’erogazione a dicembre avviene quando il diritto matura nella seconda metà dell’anno. Rientrano in questa categoria, per esempio, i pensionati che compiono 64 anni dopo il 1° agosto, oppure chi acquisisce il diritto alla pensione dopo giugno. Anche chi aveva un reddito superiore ai limiti a luglio ma rientra nei parametri a dicembre può riceverla.
Per accedere alla quattordicesima serve:
avere almeno 64 anni,
una pensione diretta o di reversibilità (ma non assistenziale),
un reddito personale non superiore al doppio del trattamento minimo INPS, cioè 15.688,40 euro annui per il 2025.
Il pagamento di dicembre avviene per chi perfeziona i requisiti entro il 31 dicembre. Gli importi cambiano in base alla gestione previdenziale, agli anni di contributi e alla fascia di reddito. Si va da 336 euro fino a 655 euro, ma se i requisiti vengono maturati solo per alcuni mesi, la cifra viene proporzionata. Ad esempio, un pensionato che compie 64 anni il 1° dicembre riceverà solo 1/12 dell’importo previsto.

Per chi appartiene alla gestione pubblica, il massimo che si può ricevere a dicembre è circa 327 euro, calcolato su sei mensilità da luglio in avanti. Nella gestione privata o ex ENPALS, con cinque mesi utili (da agosto), si scende a circa 272 euro. Il tutto è calcolato con una semplice formula: (Importo annuale / 12) x mesi con requisiti validi.
In sostanza, il meccanismo mira a garantire un trattamento equo a chi matura il diritto in ritardo rispetto alla scadenza estiva. Ma resta il fatto che, per molti pensionati italiani, il vero “regalo” arriva solo con l’ultimo assegno dell’anno.
Il bonus di 154,94 euro: un’aggiunta straordinaria riservata ai redditi più bassi
Accanto alla quattordicesima, per alcuni pensionati ci sarà un secondo accredito. La somma di 154,94 euro, introdotta dalla legge 388 del 23 dicembre 2000, viene pagata a chi supera specifici controlli reddituali. Il beneficio è riservato a pensionati con redditi sotto il trattamento minimo INPS: nel 2024, sotto gli 11.672,90 euro per i single e 23.345,79 euro per i coniugati. I dati per il 2025 non sono ancora ufficiali, ma si prevede una rivalutazione coerente con l’inflazione.
Il bonus spetta a pensionati INPS (sia delle gestioni pubbliche che private) e anche a quelli iscritti ad altri enti segnalati nel Casellario centrale. Restano invece esclusi i titolari di prestazioni assistenziali, come assegno sociale, pensione sociale, APE sociale e simili.
La somma viene accreditata automaticamente assieme alla pensione di dicembre, ma in via provvisoria. INPS si basa sul reddito più recente disponibile, a patto che non sia precedente al 2020. Successivamente, in caso di redditi consuntivi superiori al limite, si procede al recupero delle somme. Un sistema che spesso genera contestazioni, anche se è pensato per evitare abusi e distribuire correttamente le risorse.
Il bonus non è legato al numero di contributi, né all’età anagrafica: conta solo il reddito personale o coniugale. Una misura quindi fortemente mirata, che punta a garantire un sostegno simbolico, ma concreto, a chi vive con le pensioni minime.
La somma, pur se contenuta, assume un significato particolare alla fine dell’anno. Per molti è l’unico extra previsto, una cifra che può fare la differenza tra l’affrontare spese natalizie impreviste o doverle rimandare. E lo sappiamo, in un contesto di inflazione elevata, ogni euro conta.
